Sono andata a visitare un nuraghe e ho trovato delle pale eoliche

C’è un paesaggio meraviglioso nel territorio di Alà dei Sardi, ma chi alza gli occhi per contemplarlo preferirebbe quasi non farlo. Si, perché se il ragazzo della via Gluck fu costretto ad andare in città per respirare il cemento, nel paradiso terrestre tra Alà dei Sardi e Buddusò è il cemento che è andato a invadere quelli che volevano continuare a camminare a piedi nudi sui prati senza imbattersi in qualche pala eolica. E solo qui di pale eoliche ce ne sono quasi SETTANTA.

Allora sono tornata a casa e ho iniziato a fare delle ricerche per capire se ne vale davvero la pena, andare a toccare un paradiso terrestre del genere. Perché? In che modo ne beneficiano le persone? Quali sono i vantaggi ricevuti per pagare un prezzo così alto?

Quello che ho trovato è che il parco tra Alà dei Sardi e Buddusò è uno dei parchi eolici più grandi d’Italia ed è in grado di produrre annualmente circa 330 GWh all’anno.¹

E che secondo un’analisi del 2025 del CRENoS, la Sardegna produce più energia elettrica di quanta ne consuma.² Che secondo L’Unione Sarda buona parte dell’energia viene esportata fuori dall’isola. Che produciamo 12.563,1 gigawattora ma ne consumiamo complessivamente 7.636,9. ³

Poi ho trovato che, nonostante produciamo più di quanto consumiamo, le nostre bollette sono sempre più care, molto più care rispetto alla media italiana. ⁴

Ho trovato poi che il sindaco di Buddusò ha affermato nel 2022 che il comune investe i soldi derivati dal parco eolico (circa 900mila euro annuali) in “servizi”. ⁵

Ma dove va a finire tutta questa energia?
Non lo sappiamo esattamente, ma a giudicare dai vantaggi non riscontrati, non va a finire a noi.

In pratica funziona così: l’energia prodotta dalle pale eoliche viene immessa nel circuito nazionale, quindi si “mischia” al totale di energia prodotta in tutta Italia. Non è possibile stabilire dove, quando e quanto venga dato a chi, sarebbe come mettere del sale dentro un minestrone e poi cercare di recuperarlo: ci vuole un’analisi dettagliata, e noi non ce l’abbiamo.

Quello che abbiamo è ciò che vedete qui in foto: un territorio incredibile, ricco di siti nuragici incredibili, devastato dal punto di vista paesaggistico, archeologico e culturale, per affermare con soddisfazione che i vantaggi sono i seguenti: 17 impiegati sardi per la manutenzione dell’impianto, un pò meno tasse e qualche “servizio”. ⁶

Se i benefici siano reali o se queste siano solo parole vaghe tipiche dei politici? Non esiste alcun dato pubblico che lo dimostri.

E il parco di Alà e Buddusò non è l’eccezione ma il modello: la Sardegna ne è piena, e alla Regione continuano ad arrivare nuove richieste di allaccio, mentre sempre più sardi non vogliono manco sentirne parlare. ⁷

In Sardegna ci sono attualmente 325 impianti eolici ⁸, e sono state presentate più 800 (OTTOCENTO) richieste di nuovi allacci di impianti di produzione di energia rinnovabile alla rete elettrica nazionale.⁹ Ciò significa che, se queste richieste venissero accettate, la Sardegna tornerebbe a essere ciò che non ha mai smesso di essere: un territorio usato, attraversato, spolpato da chi viene da fuori, mentre a lei restano solo le ferite.

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